Nel 2014 sono stato l’unico avvocato italiano che ha fatto derivare dalla crisi dell’avvocatura la necessità di una mozione congressuale che facesse nascere lo status di “professionista in difficoltà”. Allora gli istituzionalizzati derisero questa impostazione. Oggi, a due anni di distanza, la morte della giovane avvocatura fa delle mie proposte di allora il punto più avanzato di assistenza non gravosa per lo Stato, che sia stata pensata per sostenere concretamente gli avvocati in difficoltà economiche.