Il 21 aprile 2017 i movimenti RID e NAD presentavano al Presidente della Cassa Forense, Avv. Nunzio Luciano, quattro proposte per venire incontro alle esigenze degli iscritti. A distanza di quasi un anno la Cassa Forense ed il suo comitato dei delegati non hanno fatto assolutamente nulla per operare in quella direzione. Dal 24 al 28 ottobre 2018 si rinnoveranno i rappresentanti degli avvocati in seno al comitato dei delegati. E’ il momento di usare il voto per far cambiare politica ad un ente che negli ultimi anni è stato totalmente sordo di fronte alle richieste di giustizia, trasparenza, equità e solidarietà promosse dall’avvocatura più debole.
VERBALE DELL’INCONTRO DEL 21 APRILE 2017 TRA CASSA FORENSE E NAD
Il giorno 21 aprile alle ore 13,30 presso la sala riunioni sita al V piano della sede della Cassa Forense in Roma,
Via Ennio Quirino Visconti,8 si tiene l’incontro tra i rappresentanti di NAD – Nuova Avvocatura Democratica
e due rappresentanti del Foro di Catania, il Presidente di Cassa Forense avv. Nunzio Luciano, il Vice Presidente
di Cassa Forense Avv. Valter Militi, i Consiglieri di Amministrazione avv. Nevi e avv. Troianiello.
Il Presidente fa presente che Cassa Forense è interessata al contributo dell’intera avvocatura; non sempre è
possibile dare ascolto ai singoli iscritti, occorre che gli interlocutori, gruppi ed associazioni che si propongono,
abbiano una effettiva rappresentatività.
L’avv. Salvatore Lucignano prende la parola in rappresentanza dei colleghi intervenuti, ringrazia il
Presidente Luciano e concorda nella necessità di rappresentatività dei gruppi e delle associazioni che si
propongono come interlocutori.
Il Presidente Luciano precisa che intende rendere merito della correttezza con cui si è svolta la manifestazione
odierna, si offre di ascoltare le osservazioni del gruppo che poi riporterà in Comitato dei Delegati. Ricorda
che il Comitato dei Delegati rappresenta l’organo centrale delle decisioni di Cassa Forense, è composto da 80
colleghi provenienti dai diversi territori del Paese, che si confrontano sulle tematiche previdenziali con
l’obiettivo di ricercare le soluzioni migliori per il funzionamento del sistema nell’interesse dell’Avvocatura.
L’avv. Lucignano fa presente che, senza voler sembrare pressante o maleducato, ha l’esigenza di portare in
tempi rapidi un concreto riscontro ai colleghi che lo hanno investito della loro fiducia ed a tal fine intende
sottoporre all’attenzione del Presidente e degli altri rappresentanti di Cassa Forense tre punti importanti:
1) Il primo punto riguarda la “inclusione democratica” dei colleghi che, pur facendo parte di Cassa in
quanto iscritti e tenuti a contribuire non possono rappresentare le loro esigenze mediante la
candidatura; ritiene che occorra dare attuazione al principio “no taxation without representation” e
che ciò renderebbe la Cassa più vicina alla sua base. Chiede l’abolizione dello sbarramento oggi
esistente di 6 anni per l’elettorato passivo.
2) Il secondo punto riguarda la “trasparenza”, nel senso che Cassa dovrebbe non limitarsi a dare
applicazione alle norme di legge sui controlli cui è sottoposta ma, anche al fine di stemperare il clima
di “guerra civile” che vive il paese in generale, proprio perché le istituzioni vengono percepite lontane
dalla base, si dovrebbe attuare questa trasparenza:
a. Mediante la pubblicità dei verbali delle decisioni degli organi di Cassa, laddove non vi siano
ragione oggettivamente e giuridicamente ostative in tal senso.
b. Mediante la pubblicità delle votazioni degli organi di Cassa a scrutinio palese.
3) Il terzo punto riguarda la “riduzione degli emolumenti degli amministratori di Cassa Forense” che si
chiede di rivedere per dare un segnale di sensibilità verso l’Avvocatura, specialmente di coloro che
versano in difficoltà. L’avv. Lucignano precisa che non si discute la necessità che siano previsti
emolumenti idonei a dare un equo ristoro ma si ritiene che quelli precedenti fossero già adeguati a
tal fine. Ridurre la distanza con la base serverebbe anche a non alimentare le frange più populiste
dell’Avvocatura.
L’avv. Lucignano precisa che quelle di cui sopra sono le richieste formulate “a breve periodo” perché non
necessitano di valutazioni attuariali e di bilancio. C’è poi una richiesta “a medio periodo” che riguarda la
necessità di riflettere sul sistema previdenziale; come è stato anche detto dai Presidenti Anedda e Boeri, c’è
una contrapposizione tra i “diritti quesiti” di coloro più anziani che hanno versato i contributi con la
prospettiva di avere una pensione adeguata e la situazione dei giovani che invece si trovano a dover pagare
ma senza questa prospettiva. Su questo punto l’avv. Lucignano ritiene che potrebbe istituirsi una
commissione di studio per trovare soluzioni volte ad assicurare la progressività e la proporzionalità del
sistema, il NAD può offrire spunti e può confrontarsi sull’esito delle valutazioni.
Il Presidente Luciano prende atto delle richieste e darà informazione ai Delegati nella seduta pomeridiana
del Comitato. Sul punto dell’elettorato passivo il Presidente Luciano ricorda l’evoluzione di una norma e
l’ultima modifica che ha riportato da 10 a 5 anni di iscrizione il requisito per la candidabilità.
Il Presidente Luciano precisa di ritenere rilevante il tema dei “diritti quesiti” e che intende portare la
questione sul tavolo dell’Adepp; evidenzia la necessità, in materia, di un provvedimento legislativo.
Il Presidente Luciano e l’avv. Lucignano concordano sulla necessità di trovare posizioni condivise nel rispetto
dei ruoli e senza sostenere posizioni demagogiche che non aiutano l’avvocatura.
I presenti si salutano e concludono l’incontro alle ore 13.50.
Firmato:
Il Presidente di Cassa Forense Il rappresentante di NAD
Avv. Nunzio Luciano Avv. Salvatore Lucignano