Sono stata tra i primi firmatari della PETIZIONE di Goffredo, era il 19.01.2017. L’avevo letta su un post di Monica, conosciuta ai tempi di MGA. Il 26 gennaio sono intervenuta al CONVEGNO di Nad presso la Camera dei Deputati , in materia di Mutualità Obbligatoria, per promuovere la petizione in qualità di referente del Foro di Roma. Nell’occasione ho conosciuto il valore e la forza di Salvatore Lucignano e una cinquantina di altri Colleghi di Nad presenti al Convegno, tra i quali Ciro Sasso e Bianca de Lord Rinaldi che firmarono lì la petizione , e poi Armando Placidi, Giuseppe Scarpa e il brillante relatore Giuseppe Fera. La Presidente Rosaria Elefante era lì in prima fila, davanti a me, pronta ad incoraggiarmi con lo sguardo nel continuare il mio discorso scomodo contro i costi di gestione della Cassa e contro l’iscrizione obbligatoria. Ero lì, al cospetto dei Delegati di Cassa e del Senatore Vice Presidente della Commissione Giustizia, che protestavo:
“Le prebende che vi siete assegnati ve le dovete ridurre, per dimostrare solidarietà alla categoria che rappresentate.. Provoca sdegno apprendere che ammontano a 3 milioni di euro , quando noi qui stiamo ancora subendo l’onta del DM 55/2014.. E’ giusto pagare chi lavora, ma le indennità devono essere ridotte a quel minimo necessario per garantire la libertà e l’indipendenza del Delegato, al di là del mero decoro della funzione.. Occorre misura e trasparenza, pubblicazione dei rimborsi spesa e previsione di un tetto massimo.. La riduzione dei costi di gestione potrà consentire la riduzione dei contributi, maggiore assistenza sanitaria , o la costituzione di un Fondo di garanzia, al pari di quello previsto per gli iscritti Inps.. L’iscrizione obbligatoria è un aiuto di Stato ad una Cassa privata, che viola l’espresso divieto dell’art. 3 del dlgs 509/94.. Siamo quindi pubblici o privati ? La Cassa deve abolire il contributo in misura fissa e applicare criteri di proporzionalità e progressività, non deve temere il mercato libero, ma lasciare agli iscritti la libertà di scegliere se preferirla ad altre forme previdenziali, stimolando cosi la performance…”
Al termine del Convegno ero già consapevole del valore di NAD, aveva dato voce alle mie parole, aveva offerto uno spazio autorevole ad una protesta spontanea degli Avvocati, senza censure e senza veti, con un sostegno immediato e incondizionato che nessun’altra associazione aveva offerto e senza alcuna voglia di cavalcarne il successo, ma soltanto perché rappresentava le sue stesse battaglie e proprio per questo aveva saputo intercettare il malessere degli Avvocati di Rid, li aveva riconosciuti! Nad è stata subito un’alleata di Rid, senza se e senza ma , leale sempre, senza affossare il disagio dei ribelli, ma contribuendo a darvi forma, grazie anche ad un rapporto di stima tra Salvatore e Goffredo , che , tra alti e bassi, sarebbe poi diventato di amicizia, come tutti abbiamo potuto constatare alla manifestazione del 21 aprile.
L’alleanza continuava il giorno dopo il Convegno. NAD iniziava lo SCIOPERO DELLA FAME con la petizione di Goffredo in mano! Attirano la stampa e le televisioni, raccolgono più di mille firme ! L’alleanza era fortissima! Fera e Marrone e poi Scarpa erano delegati ufficialmente da Nad di curare i rapporti con me e gli altri leader di Rid. Eravamo in contatto stretto e diretto tutti i giorni. La petizione vola ! Arriviamo a migliaia di adesioni tra firme , pec e social. Il successo raggiunge i vertici. Arriva così l’incontro del 23.02.2017 in Cassa Forense col Presidente, in cui presentiamo le 8 richieste che avevo elaborato sulla base dei fermenti raccolti e delle riflessioni del momento e che Goffredo accolse, portandole avanti. Anche questo momento molto concitato rappresenterà il collante tra Rid e Nad, in quell’assist tra me e Fera consumatosi in un nano secondo, con un’occhiata velocissima , in cui io urlo al Presidente la vergogna del WELFARE ATTIVO (assistenza tecnica o sanitaria ?) e Giuseppe gli strappa la cifra di 64 milioni di euro! L’alleanza continuava anche dopo l ‘incontro in Cassa, con lo SCIOPERO CONTRIBUTIVO indetto in occasione della scadenza della prima rata del 28.02.2017, sciopero tuttora in corso con una vertenza protocollata direttamente in Cassa, in occasione della manifestazione del 21.04.2017, manifestazione anche questa organizzata da Rid e Nad, insieme.
L’archiviazione di Rid del 25.04.2014 ha lasciato questa eredità a Nad, questa parte di storia comune ad entrambi i movimenti, una storia bella, intensa, che merita rispetto, come tutte le lotte. I ribelli hanno spesso un brutto carattere, ma la loro passione, quand’anche scomposta, merita rispetto, perché è segno di lealtà alla lotta. Non bisogna scandalizzarsi per una macchia di fango rimasta sul vestito, qui si sta scardinando un Sistema , questo è uno scontro, non una sfilata di moda! E’ per questo che ho deciso di rinunciare al mio percorso individuale, per non disperdere ulteriormente le forze unidirezionali e fare una scelta associativa, di unità tra simili, in funzione del bene comune, continuando il percorso intrapreso con Rid all’interno di Nad, sua alleata fedele in questi 4 mesi fondamenti per il futuro. La mia scelta è di responsabilità verso Rid, verso chi ha risposto alle nostre sollecitazioni, verso chi si è riconosciuto nelle mie riflessioni, mi ha scritto, mi ha incontrata, mi ha seguita e ci ha messo la faccia, si è esposto col proprio nome e cognome nella petizione , in piazza , nei ricorsi e nello sciopero contributivo! Chi trova il coraggio di schierarsi apertamente contro i poteri forti non deve essere lasciato scoperto neppure per un giorno! Per questo invito tutti quelli hanno vissuto questo percorso e aderito allo sciopero contributivo e alla manifestazione del 21 aprile ad associarsi a Nad. Nad non è di nessuno se non degli associati e non potrà mai chiudere domani, andrà avanti, con la sua forza, il suo spirito di gruppo, l’ incorruttibilità e la linea radicale, fino alla vittoria ! Non ci sono alternative. Chi non è né da una parte né dall’ altra della barricata è la barricata.
Avv. Daniela Nazzaro – Nuova Avvocatura Democratica