La tesi secondo cui i contributi previdenziali si possano versare anche in misura slegata dal reddito e non proporzionale al reddito è STERCO giuridico. Né più e né meno. Che un avvocato, un laureato o un magistrato lo possano affermare è una VERGOGNA per lo Stato italiano. Nessuno può essere costretto a versare più di quel che ha.
NAD se ne sbatte altamente delle sentenze vergogna e delle interpretazioni compiaciute di chi vuole che i colleghi che non possono versare i contributi in misura slegata dal reddito si cancellino dall’Albo. Noi continueremo a combattere contro questa vergogna, senza tregua, senza quartiere.
NAD ritiene assolutamente indegno, indecoroso, che la Cassa Forense continui ad annunciare a tutto spiano misure di assistenzialismo, che hanno il chiaro sapore clientelare, quando il vero problema dei colleghi con redditi bassi è ottenere una decontribuzione e l’affermazione di un basilare principio di civiltà:
i contributi previdenziali per la propria pensione DEVONO pagarsi in misura proporzionale al reddito e COMPATIBILMENTE con la misura del proprio reddito.
Contro questa barbarie NAD continuerà a combattere, fino a quando l’ordinamento italiano non vorrà diventare civile. Fino a quel momento, ogni incivile che affermerà che un individuo possa essere tenuto a versare ciò che NON HA (probabilmente andando a rubare per poterlo fare), sarà considerato un nostro nemico, un nemico dell’avvocatura.
IL SEGRETARIO NAZIONALE