LA SOSTENIBILITA’ CHE CI INTERESSA E’ QUELLA DEI COLLEGHI

5 Maggio, 2017 | Autore : |

Intervento del Segretario Nazionale di Nuova Avvocatura Democratica a Napoli, 5 maggio, ad un convegno in materia di nuovi possibili sistemi previdenziali. 

 

 

 

Buongiorno a tutti.

Intervengo in questo convegno con il dovere di riassumere brevemente i fatti che ci hanno condotto a ciò che a Napoli sta avvenendo in queste ore e che avverrà nei prossimi giorni. Il 26 gennaio Nuova Avvocatura Democratica ha tenuto un convegno a Roma, in Parlamento, dal titolo: “La fine della mutualità obbligatoria: possibile?” Il giorno dopo, a Napoli, la nostra associazione ha dato inizio a “digiunare per sensibilizzare”, manifestazione fatta di digiuni, militanza, sensibilizzazione dei colleghi, oltre a 43 giorni di presidio ininterrotto, giorno e notte, dinanzi al Palazzo di Giustizia. Il 31 gennaio, sull’onda di questa nostra azione, mai vista prima all’interno dell’avvocatura italiana, il COA di Napoli deliberava la propria adesione ai principi di proporzionalità della contribuzione previdenziale. Nei mesi successivi, Nuova Avvocatura Democratica continuava le proprie battaglie, volte all’ottenimento di una contribuzione previdenziale progressiva e proporzionale al reddito ed all’abolizione dei cosiddetti “minimi” obbligatori: un’odiosa e vessatoria misura, che costringe decine di migliaia di nostri colleghi dal basso reddito a dover considerare di cancellarsi dall’albo. Per chiedere ai colleghi napoletani di pronunciarsi contro questo principio scellerato, Nuova Avvocatura Democratica ha raccolto oltre 1700 firme, volte all’indizione di un’assemblea ad hoc, di cui ancora aspettiamo la data di svolgimento.

Nelle more, il COA di Napoli, pressato dalla nostra azione, convocava un’altra e diversa assemblea, da tenersi in data 11 maggio.

 

Il 20 ed 21 aprile, la nostra manifestazione “GOOD MORNING VIETNAD”, fatta di presidio notturno dinanzi alla sede della Cassa Forense e di un successivo picchetto diurno, nella stessa sede, portava Nuova Avvocatura Democratica a guidare una delegazione, composta anche dai colleghi rappresentanti del movimento RID – AVVOCATI LIBERI. Ho condotto personalmente la vertenza con il Presidente della Cassa, Nunzio Luciano, chiedendo, tra l’altro, l’istituzione di una Commissione interna all’ente previdenziale, che valutasse la prospettiva di un diverso sistema previdenziale, basato sui criteri della progressività e proporzionalità. Tale commissione mi risulta essere stata creata, e credo comincerà a lavorare il 19 maggio prossimo. Si tratterebbe, se la notizia fosse confermata, di un innegabile successo per la mia associazione, ma di un successo ancor più importante per l’avvocatura italiana.

 

Oggi dunque siamo qui, per discutere ancora una volta di due possibili visioni della previdenza forense: quella che parte dalla situazione attuale, disastrosa, vessatoria, iniqua, per chiedersi se un cambiamento di giustizia sia “sostenibile”, e quella incarnata, rappresentata, urlata da Nuova Avvocatura Democratica.

La nostra associazione non ha dubbi: l’unica “sostenibilità”che difendiamo è quella dei colleghi più poveri e più deboli, che oggi, a decine di migliaia, vedono nella contribuzione previdenziale un onere insostenibile. Questa insostenibilità pregiudica ogni altra forma di ragionamento, impedisce di considerare la sostenibilità della Cassa Forense come un problema serio, pone davanti ai nostri occhi i piatti vuoti di chi non ce la fa, di chi sta perdendo tutto ciò per cui ha lottato, di chi non sa più cosa dare da mangiare ai propri figli.

E’ questa la sostenibilità di cui si interessa Nuova Avvocatura Democratica. Questa, non altre. Non certo quelle proposte dagli “attuari”, ma quella invocata dai nostri colleghi. Nuova Avvocatura Democratica pretende, esige, impone, un nuovo modello previdenziale, giusto ed equo, con contribuzione proporzionale al reddito e progressiva. Su questo principio, scevro da qualsiasi valutazione finanziaria, esigiamo che i nostri colleghi napoletani siano chiamati ad esprimersi, l’11 maggio, in assemblea, auspicando una mozione finalmente coraggiosa ed unitaria del Foro di Napoli. Se non sarà garantito tutto questo, Nuova Avvocatura Democratica diserterà l’assemblea e ricomincerà a presidiare il Palazzo di Giustizia, in attesa della fissazione di una nuova assemblea degli iscritti, che abbia come unico punto all’Ordine del Giorno quello richiesto da oltre 1700 colleghi napoletani.

 

I principi non si svendono alle convenienze. Non è la finanza degli attuari che può dettare le nostre regole di vita. Noi dobbiamo una risposta, ferma e netta, ai colleghi che urlano la propria disperazione. Nuova Avvocatura Democratica, fedele ai suoi valori, quella risposta continuerà a pretenderla, fino a quando non l’avrà ottenuta.

Napoli, 5 maggio 2017

Avv. Salvatore Lucignano

Segretario Nazionale di Nuova Avvocatura Democratica

 

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