I frutti del lavoro di NAD, il nostro aver presentato il problema in parlamento, le campagne di sensibilizzazione che stiamo portando avanti, con tutte le nostre risorse, finalmente smuovono la propaganda, diradano le nebbie e portano a ragionare su ipotesi che ridiano alla “pensione” il valore che aveva negli anni in cui aveva senso. La “pensione” è sempre stata un SOSTEGNO che lo STATO, la collettività, offriva al lavoratore, aiutando la sua contribuzione, con fondi prelevati dalla fiscalità generale. QUESTO e SOLTANTO QUESTO ha consentito ai nostri padri di andare in pensione con trattamenti dignitosi, perché se anche i nostri padri avessero dovuto fare i conti con l’impossbilità di scaricare i costi del proprio sistema sulle generazioni future, le tensioni che avrebbero vissuto in quegli anni non sarebbero state diverse da quelle che noi, combattendo, stiamo provocando in questi anni.
La propaganda di regime che vorrebbe imporci di guadagnare abbastanza, in modo da pensare all’oggi e al domani, è uno schifo criminale. La realtà vera è che moltissimi tra noi traggono dalla professione forense un livello di reddito che consente esclusivamente la sussistenza e non ci permette – non perché non lo VOGLIAMO, si badi, ma perché NON POSSIAMO!!! – di pensare al nostro futuro remoto. A questo futuro remoto deve pensare lo Stato, consentendoci di concentrare TUTTE le nostre risorse sull’oggi ed aiutandoci, in maniera EQUA, domani.
Nessuno chiede pensioni “ricche” a spese della collettività. Qui si ipotizza un sistema contributivo con adeguamento al minimo, ESATTAMENTE la proposta di NAD. Noi vogliamo SOLO giustizia, equità, possibilità di non essere vessati OGGI, per raggiungere un miraggio, quello di pensioni, comunque da fame, in un domani talmente lontano nel tempo ed aleatorio, da risultare insultante per i nostri bisogni e per quelli delle nostre famiglie.
Questa battaglia noi la vinceremo, perché non ci fermeremo. NAD in queste settimane è sotto un attacco concentrico, la Cosa Nostra sta tentando in tutti i modi di arginare la fondatezza delle nostre ragioni, ma invano, perché ciò che proponiamo è talmente EVIDENTE nella sua giustezza, ragionevolezza ed equità, da non poter essere in alcun modo nascosto al giudizio dei colleghi.
NAD vuole un sistema contributivo corretto, con contributi proporzionali al reddito, con aliquote progressive, in modo che chi ha di più dia un poco di quel di più a chi ha di meno, e vuole una modesta integrazione al minimo per quei colleghi che da soli, NON POSSONO e non… “NON VOGLIONO” garantirsi un minimo di pensione. 650 euro attualizzati sarebbero un compromesso assolutamente ragionevole tra esigenze di bilancio e ruolo dello Stato in campo pensionistico.
La nostra battaglia comincia a dare forti segnali di risposta da parte della politica: dobbiamo continuare a combattere, fino alla vittoria finale.
Di seguito riporto il link di un articolo che immagina un sistema contributivo corretto, con adeguamento al minimo, come strumento di sostegno dello Stato ai giovani che non riescono, con i propri redditi, a versare contributi sufficienti ad avere una pensione dignitosa.
Lo studio del presente articolo darà diritto ad un credito formativo in materia obbligatoria
Avv. Salvatore Lucignano