All’interno dell’avvocatura italiana sono stato il primo a fare e dire un sacco di cose. Tra i concetti che ho introdotto all’interno della mia categoria, quello di “leadership diffusa” mi è particolarmente caro. Da quando ho presentato questo modo di intendere la leadership politica, impegnandomi per incarnarlo, sono passati anni. Un periodo che mi ha permesso di maturare una nuova coscienza, più strutturata, in grado di aiutarmi a codificare gli elementi necessari affinché la leadership diffusa non sfoci nel caos, o peggio, in nuove forme di individualismo. Ho cominciato a parlare di associazionismo basato sull’etica della responsabilità, proprio per coniugare la responsabilità dell’agire e dell’impegno, con l’onore della leadership. L’esperienza maturata come leader di Nuova Avvocatura Democratica mi ha permesso di valutare l’importanza della disuguaglianza. Tra i paradossi dell’uguaglianza, quello per cui “ognuno vale uno” è uno dei più in voga all’interno della società italiana, ma incarna un colossale falso. Non è vero che ognuno vale uno, non è affatto vero che la presenza irresponsabile, individualista, o interessata, all’interno di una comunità sociale o politica, valga quanto l’agire orientato al bene comune di un leader altruista.
Il consenso misura la quantità e non la qualità del votante e del votato. I numeri sono l’essenza, brutale ed inderogabile, della democrazia. I numeri sono freddi, non parlano, eppure lo fanno.
La leadership diffusa serve a coniugare la logica dei numeri con quella del controllo diffuso sui comportamenti umani. L’empatia, il discernimento, che sono alla base di qualsiasi progetto umano, non possono mai essere sostituiti dal freddo calcolo.
Costruire un sistema di leadership diffusa efficace, efficiente, dettagliato, è un dovere per chi voglia puntare a riqualificare le strutture sociali future, siano esse di dimensioni ridotte (associazioni, gruppi), o molto estese, quali i partiti politici di una grande nazione, o le masse attive in quella stessa nazione.
Imparare a praticare la leadership diffusa è fondamentale per avvicinarsi all’equità sociale, perché consente di erigere strutture aperte, mobili, meritocratiche. Ecco perché continuerò a diffondere l’importanza di questo concetto, che va declinato come onore, in tema di leadership, ed onere, per quanto attiene alla responsabilità individuale nell’esercizio dell’onore.
Avv. Salvatore Lucignano