Quando hanno scritto la norma, qualcuno ha persino pensato di spacciarla come un esempio di “democrazia“. Hanno tentato di far credere persino questo, ai poveri avvocati italiani: che avessero voluto estendere l’elettorato passivo relativo alle “elezioni” per l’OCF (Organismo Congressuale Fantoccio), a tutti i colleghi, per consentire ampia partecipazione.
Naturalmente non si trattava di nulla di tutto ciò: chi ha fatto accordi per spartirsi la torta, ha dovuto tener conto di quelli che erano appostati “fuori” e dunque si è previsto che qualche “pezzo da novanta” potesse entrare in OCF, pur non essendosi sottoposto al vaglio dei colleghi, in sede di elezioni congressuali. Nella gestione della “Cosa Nostra” dell’avvocatura italiana NIENTE è lasciato al caso, è morale, democratico o trasparente. Tutto è fatto ad uso e consumo dei padroni del carrozzone, che dispongono, disfano, brigano, e camuffano ogni accordo per la spartizione del potere sotto le mentite spoglie della legalità e del coinvolgimento dei colleghi. Balle. Si tratta unicamente di menzogne.
OCF in realtà, sin dagli esiti delle prime elezioni nei vari distretti di Corte di Appello in cui si è votato, si è palesato subito come un organismo spartito con logiche di bande dai pupari che comandano l’avvocatura italiana. I delegati congressuali hanno votato per i loro padroni, per i maschi che all’interno dei Consigli dell’Ordine di mezza Italia gli forniscono servizi, li nominano commissari, li cooptano in elezioni truccate, costituendo delegazioni congressuali truccate, al fine di andare a recitare a soggetto in Congressi Nazionali truccati.
Non c’è alcun dibattito, alcuna scelta di uomini capaci, alcun confronto. I padroni dell’avvocatura corrompono i delegati congressuali, che si lasciano corrompere, con patti indicibili. Soggetti “esterni” svolgono ulteriore opera di killeraggio nei confronti dei candidati liberi, dissuadendoli dal candidarsi contro le cordate “vincenti”. Non c’è alcuna competizione. Non si tratta di elezioni di secondo grado, ma come nella migliore tradizione dell’avvocatura italiana, di un gigantesco meccanismo di corruzione e cooptazione, in cui chi ha il potere vince, confidando nell’ignavia e nella predisposizione a vendersi di chi il potere non ce l’ha.
Così gli eletti in OCF sono stati, salvo qualche sporadica eccezione, padrini e padroni, pupari e Papari, sulla base di farse, rese ancora più indigeste dalla norma che consentirebbe a “tutti” gli avvocati di candidarsi per OCF. Ovviamente si tratta di una norma farlocca, cucita ad addosso solo ad alcuni e per questo NAD – Nuova Avvocatura Democratica ha pensato di invitare tutti gli avvocati iscritti nel distretto di Corte d’Appello di Napoli a candidarsi alle “elezioni” che si svolgeranno il 4 novembre prossimo, in cui il distretto dovrà indicare cinque delegati all’Organismo Fantoccio.
Per potersi candidare basta inviare una pec a questo indirizzo: segreteria@avvocatinapoli.legalmail.it entro le 9,00 a. m. del 3 novembre. MOLTISSIMI sono i colleghi che hanno già aderito all’invito. Speriamo che CENTINAIA di avvocati liberi possano candidarsi, in una competizione aperta a ciascuno. Confidiamo che l’esito di una competizione libera, in cui partecipino decine e decine di candidati, possa dare un esito assai frammentato, con l’emersione di molte sorprese in seno ai candidati eletti. L’elenco dei candidati sarà pubblicato sul sito dell’Ordine degli Avvocati di Napoli: speriamo sia composto di centinaia di candidati. Speriamo che vengano votati i capaci e i meritevoli. Speriamo, ma siamo certi che andrà così…
O forse no. Forse andrà tutto come deve andare, come si vuole colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare.