La difficoltà ad intercettare le vere esigenze degli iscritti al COA di Nola, da parte dell’attuale presidente Ciro Sesto e dei consiglieri dell’ordine, si è concretizzata nell’ assemblea degli iscritti per l’approvazione del bilancio del 28 settembre 2020.
Il bilancio preventivo, approvato con 60 voti favorevoli e 30 contrari, non è altro che la ripetizione di quello dell’anno scorso e degli anni addietro.
Il COA di Nola, vive una condizione di paralisi ed incertezza, palesatasi subito dopo le elezioni e non pare mettere in campo alcuna iniziativa per uscirne.
Ciò che balza evidente è anche l’ indifferenza a ragionare sui reali problemi della categoria.
Il lockdown e la crisi economica determinata dalla pandemia non vengono interpretati dal nostro consiglio dell’Ordine come una realtà che esige “il cambiamento” rispetto a scelte quali la formazione degli avvocati e le tasse che gravano sugli iscritti.
Il Bilancio, ieri approvato, prevede ancora impegni di spesa a favore della Fondazione forense che ha ancora problemi di riconoscimento giuridico.
Sulla formazione nel foro di Nola, Nad ha dato ampia prova che gli avvocati possono formarsi senza spendere le ingenti somme stanziate a favore della Fondazione forense, che nel corso degli anni ha elargito una formazione considerata, dalla maggior parte dei colleghi, di scarso pregio e senza contenuti.
NAD-SEZ.NOLA ha organizzato e tenuto negli anni tra il 2018 e 2020 i seguenti convegni, anche multidisciplinari e con multiprofessionalità:
1.DIFFAMAZIONE SUL WEB
2.IL TRATTAMENTO PENSIONISTICO DEGLI AVVOCATI PROFILI DEONTOLOGICI
3.ZOOMAFIA IL CASO CAMPANIA: IL MALTRATTAMENTO DEGLI ANIMALI, NORME E PROFILI GIURISPRUDENZIALI;
4.INTERVENTI E PROCEDURE PER LA SICUREZZA DEL CONDOMINIO.LA
RESPONSABILITA’ DELL’AMMINISTRATORE
5.LA FALSITA’ DEL TESTAMENTO OLOGRAFO.IL REATO DI FALSO MATERIALE.PROVA DELLA FALSITA’
6. LA RIFORMA DEL GOP
Sempre NAD ha messo in campo iniziative di informazione costante su ciò che avviene nel foro e durante il lockdown ha rivolto numerose istanze all’Ordine affinchè intervenisse sull’organizzazione del lavoro e sulla necessità di ridurre il contributo associativo in relazione alle incontestabili difficoltà economiche derivate dal fermo attività.
Ora però ancora una volta assistiamo, con il bilancio preventivo, a scelte che sono inadeguate rispetto all’attualità.
Ieri l’assemblea( più partecipata rispetto agli altri anni) era popolata, tra gli altri ,da qualche consigliere rappresentante di Cassa, da anziani ex consiglieri dell’Ordine che marcano la fissità delle scelte, senza comprendere che soltanto scelte coraggiose di radicale cambiamento degli obiettivi possono dare nuova energia all’attività professionale, favorire l’ingresso dei giovani nella professione, non schiacciare chi è meno forte.
L’emendamento di NAD, finalizzato a finanziare la tassa per l’iscrizione per i colleghi in difficoltà non è stato approvato.
Noi di NAD pensiamo che l’Ordine avrebbe dovuto adottare una simile soluzione, dopo le nostre ripetute richieste scritte ed orali durante il lockdown, già dal mese di marzo, come è avvenuto in altri fori.
Sulla proposta necessità di trovare nuove soluzioni ai problemi e non limitarsi a destinare i soldi degli avvocati per targhe e arredi( che sono sempre gli stessi) i nostri rappresentanti si trincerano dietro l’impossibilità ad agire dovuta a limiti normativi.
Anche questo è soltanto un pretesto, dato l’ampio margine di discrezionalità che ha il COA di autoregolamentarsi.
Assistiamo, dunque, alla totale assenza di proposte, che spostino le priorità di finanziamento dei fondi del COA verso la generalità dei colleghi, indirizzandoli ancora una volta sulla scatola vuota di contenuti e sul riconoscimento della Fondazione forense.
A monte del bilancio c’è la mancanza di progettualità del COA rispetto alla comunità che rappresenta.
Il direttivo di NAD sezione Nola