I primi due teoremi della selezione inversa raccontano e descrivono leggi sociali. Essi dicono, nell’ordine:
1. Il numero di coloro che si candidano per “sistemarsi” è inversamente proporzionale alle doti del candidato medio.
2. Più il candidato è inattivo tra un’elezione e l’altra e meno è credibile il suo attivismo in campagna elettorale.
I primi due teoremi della selezione inversa interagiscono con il primo ed il secondo teorema dell’istituzionalizzazione, ovvero:
1. l’equilibrio di sistema si ottiene istituzionalizzando il minimo numero di pecore necessario a minimizzare la pressione del gregge sul gruppo di potere.
2. l’equilibrio di sistema si ottiene istituzionalizzando le pecore con il massimo fattore di acquiescenza combinata verso il gruppo di potere.
Queste quattro leggi sociali illustrano compiutamente la situazione dell’avvocatura italiana, ma derivano dall’osservazione di altri gruppi, per cui possono essere anche generalizzate.
Il primo corollario delle regole illustrate riguarda la non neutralità dell’accettazione e dell’inerzia, secondo una legge per cui in politica l’inerzia non è mai una strategia capace di dare payoff positivo al player che la pratica. Questo corollario si può definire come il primo teorema dell’individuo socializzato e può essere riassunto in questi termini:
1. l’inerzia politica danneggia sempre l’inerte ed il gruppo sociale a cui esso appartiene.
Nel corso degli ultimi anni mi sono soffermato sulla stretta relazione che hanno i valori e il valore. L’utilizzo di leggi sociali, capaci di guidare il comportamento individuale verso il bene comune e soggettivo, è un modus operandi del tutto estraneo alla politica forense italiana, dominata da concezioni primitive dell’analisi e delle conseguenti strategie politiche.
Educare gli avvocati liberi al pensiero critico, ripudiare la ghettizzazione della cultura sociale e politica, rappresenta un necessario antidoto al trionfo della barbarie, sublimato nello scherno dell’individuo colto, operato da parte dell’asociale arricchito o peggio, del sopravvivente ai limiti dell’indigenza.
La costruzione di un archivio politico e documentale degno di tal nome fa da contraltare alla distruzione del sapere politico accumulato negli anni dall’avvocatura. Gli avvocati italiani non studiano la propria storia politica ed essendo istituzionalizzati e privati della propria memoria, sono facili prede della Cosa Nostra forense.
Il nulla, per bocca di Gmork, ritiene che sia più facile comandare chi non crede in niente. La selezione inversa costruisce le basi per la distruzione delle spinte meritocratiche, genera individui asociali e dissociati, seleziona automi da coltivare, instillando in loro il massimo grado di acquiescenza combinata, laddove con questa definizione si illustrano i soggetti educati a queste caratteristiche:
1. assertività;
2. inattività;
3. assenza di indipendenza.
La selezione inversa genera manichini utili al regime e pertanto mira a conformare i comportamenti dell’istituzionalizzato, escludendo il pensiero critico dal novero delle caratteristiche accettabili per far parte del sistema. E’ una forma di distruzione del soggetto, utilizzata per renderlo fruibile dal sistema di allocazione di valore funzionale agli interessi padronali.
Due crediti formativi in materia botanica a chi comprenderà l’articolo.
Avv. Salvatore Lucignano