Oggi il Consiglio Distrettuale di Disciplina di Napoli si è pronunciato sull’esposto disciplinare mosso a mio carico dal Presidente della Cassa Forense, Nunzio Luciano. Il Consiglio mi ha inflitto la sanzione dell’avvertimento. Con alcuni dirigenti di NAD ho già avuto modo di analizzare la sanzione, in attesa del deposito delle motivazioni, che ovviamente studieremo. Il provvedimento non ci convince, non appare commisurato alla gravità dei miei comportamenti, né alla mia reiterata e dichiarata volontà di continuare a tenerli. Al netto della nostra prima impressione, analizzeremo le motivazioni non solo sul piano politico, ma anche sotto il profilo tecnico e giuridico: siamo giuristi e leggeremo.
Di certo questo provvedimento non muta di una virgola la nostra volontà di portare avanti le battaglie che conduciamo, facendo esplodere le contraddizioni che, anche oggi, nel corso del dibattimento che mi ha visto coinvolto, hanno mostrato tutta la loro attualità.
La mia condotta infatti, o è libera espressione di una legittima battaglia politica, ed allora non può assumere il carattere di violazione deontologica, così come già affermato da un magistrato napoletano che si sta occupando del procedimento penale aperto per gli stessi fatti, o è un’attività reiterata, non episodica, ma quotidiana, ed allora proprio non si comprende perché l’illecito sia stato ritenuto meritevole di una così blanda sanzione.
NAD non è un’associazione di guasconi che giocano con il disciplinare. Il nostro agire mira a scardinare un sistema in cui la deontologia è parte della generale disfunzione dell’Ordine Forense. Le nostre autodenunce, il nostro sottoporci ai procedimenti disciplinari, è consapevole, frutto di valutazioni serie, mirato ad ottenere un cambiamento radicale dell’Ordine Forense.
Ed ora i ringraziamenti: ai soci di NAD, che mi hanno sempre fatto sentire il loro affetto. Ai dirigenti della nostra comunità, che lottano e si battono con me e per me, spesso caricandosi di pesi che una figura tanto scomoda gli impone di affrontare. Ai colleghi di NAD che nelle istituzioni forensi, in silenzio e con grandissima nobiltà, sanno scindere il sentimento di comunanza ideale e di amicizia che ci lega, dal rispetto dei propri doveri, assolti sempre con esemplare dignità ed imparzialità. Grazie a tutti. Grazie ai tantissimi colleghi che mi hanno manifestato stima, che comprendono che il senso di questa battaglia non è l’esaltazione di un avvocato, ma la nascita di una nuova avvocatura democratica.
Noi non ci fermeremo fino a quando non avremo raggiunto il nostro intento. Andremo avanti, sereni, con la coscienza di chi sa di essere dalla parte della ragione.
Avv. Salvatore Lucignano