27esimo giorno di presidio permanente. Reduce dalla mia notte, assieme all’amico Michele Arcangelo Lauletta, intellettuale originale ed anima sensibile. Stretto tra ritmi frenetici, sorretto da sostanze a me stesso ignote e perfettamente lecite, trovo dieci minuti di requie per vergare poche righe, a metà tra il serio e il faceto.
Ritorno dunque col pensiero al mio esimio collega, l’Avvocato Benaltro Piuttosto, che di fronte alla protesta violenta dei tassisti, che in queste ore, a Roma, parrebbe si siano esibiti anche nel lancio bombe carta, ha subito esclamato:
“…ahitassistilorosichesonounacategoriaunitaeconcretanoncomenoiavvocati…”
“…civorrebbebenaltrochequestoquelloequellaltrocivorrebberoitassistielebombe…”
Lo confesso, mi sono commosso. Eh si, perché Benaltro non lancia mica le bombe, ma se si limitasse a questo… potrei quasi capirlo. Benaltro non vota, non si candida, non scrive e non legge. Benaltro non protesta ai presidi di Nuova Avvocatura Democratica perché “non è decoroso”, non digiuna perché è “contro la violenza contro se stessi”. Benaltro non ama le manifestazioni senza la toga, perché “sono volgari”. Benaltro non dice le parolacce, non scrive i ricorsi perché “ledono l’immagine dell’avvocatura”. Benaltro è indifferente alla politica, come dice l’immortale Samuele Bersani, quando descrive “lo scrutatore non votante”. Benaltro poteva essere farfalla… ma è una eterna crisalide. E’ capace di dirti tutto ciò che non va in ciò che fanno gli altri… perché… si sa…
“…Piuttosto che quello che fate voi… ci vorrebbe Benaltro…”
Si… ma… cos’altro?
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