INTERVENTO DEL CONSIGLIERE GIUSEPPE SCARPA – 13 FEBBRAIO 2018

1 Marzo, 2018 | Autore : |

L’intervento che segue è un documento di straordinaria importanza per il radicalismo di NAD e dimostra come il problema della deontologia, il suo rapporto con la politica forense e con le istituzioni, le distorsioni e le ingiustizie che genera questo mostro ipocrita, siano ormai divenute un elemento di stringente attualità, nell’ambito di una discussione sul cambiamento dell’avvocatura, per chi voglia seriamente pensare al futuro.  Riporto il testo integrale dell’intervento, così come pubblicato nel verbale della seduta, disponibile e consultabile sul sito del COA di Napoli.

Avv. Salvatore Lucignano

 

CONSIGLIERE TESORIERE:
Riportandomi e traendo spunto da quello che diceva il
Consigliere Sorge, il primo dubbio che mi assale è di chiedergli: Consigliere Sorge, tu
e gli altri Consiglieri che hanno sottoscritto siete preoccupati del fatto che il
Consigliere Scarpa possa essere telecomandato da qualcuno? Ti chiedevo, perché
uno può interpretare male. Sono delle preoccupazioni legittime le tue anche se molto
starne. Comunque ti posso tranquillamente rasserenare che nessuno, né (omissis),
né altre persone possano telecomandare il Consigliere Scarpa o indicarmi la linea o
le cose da fare nell’interesse degli Avvocati, anche perché quando si entra in
Consiglio si rappresentano tutti gli Avvocati e non una fazione. Dovresti rammentarlo,
prima di parlare. A dimostrazione ed a riscontro di quello che ti dico, poiché sei molto
attento nel ricercare atti e documenti, tralasciando quelli che probabilmente non ti
fanno comodo, mi dispiace che tu non abbia avuto il tempo di rinvenire un verbale
del luglio 2017 dove, e qualche Consigliere oggi presente, ma anche il Consigliere
Rossi ti avrebbe potuto dare indicazioni in tal senso, la proposta di avviare un
procedimento da parte del Consigliere Serrapede, in questo Consiglio in relazione
ad un’altra serie di post di questo genere, fui proprio io che proposi di querelare
l’Avvocato (omissis) e devo dire che l’unico che appoggiò questa proposta fu l’attuale
Consigliere Segretario, l’Avvocato Vincenzo Pecorella e forse solo qualcun altro.
Ebbene, caro Consigliere Sorge, non ci crederai, ma la nostra proposta non fu
approvata. Informati meglio. Questo penso possa già essere indicativo della linea di
condotta che questo Consigliere tiene all’interno dell’Istituzione in cui siede. Quanto
ai commenti sui social, non rinnego nulla di quello che ho scritto, perché da
Consigliere cercavo solo di trarre uno spunto rispetto alla problematica del rispetto
della deontologia, che questo si che è un problema politico.
E’ un problema quello dell’articolo 2 del Codice deontologico, che tu hai richiamato,
laddove c’è scritto di tenere un comportamento conforme al codice anche nella vita
privata. Questo è un discorso che non possiamo non affrontare mettendo la testa
nella sabbia come è accaduto in precedenza. La provocazione rivolta all’Avvocato
(omissis), che aveva partecipato a questo dialogo, dico: “Perdonami, ma anche
quando si hanno condotte non probe nella vita privata dovrebbero essere oggetto di
disciplina” visto che qualche Avvocato anziano mi parlava che nei tempi andati,
addirittura veniva segnalato l’Avvocato che aveva debiti con i rivenditori di libri: qui ci
sono soggetti che nemmeno pagano le istituzioni e sono debitori ma non si fa nulla.
Credo che tu possa darmi atto di questo. L’ Avvocato non può avere debiti! Di
nessun tipo. A maggior ragione quelli impegnati ad insegnare il decoro agli altri, sia
nella vita politica che istituzionale. Quindi, dovremmo pensare bene a ciò che
diciamo degli altri. Mi rendo conto che stiamo andando verso una politicizzazione
anche del Consiglio dell’Ordine ed allora torniamo al discorso: il Consiglio dell’Ordine
fa la politica o fa l’istituzione? Fu la prima cosa che dissi nel mio discorso quando
sono entrato in Consiglio, perché ritengo che se la contesa è politica avere uno
strumento, quello della deontologia, in mano al vertice politico, cioè il CNF, diventa
un’arma anche per poter zittire. Questo è un problema politico e nessuno può
nascondersi dietro ad un dito. Quando il Presidente mi ha informato di questa
vicenda ed ha chiesto sia a me, che al Consigliere Segretario, cosa fare, noi non
abbiamo avuto la minima esitazione nel condividere la determinazione di inviare
immediatamente gli atti alla disciplina. Questo è un dato certo, caro Consigliere
Sorge. Rammentalo bene, perché quando qualcosa potrebbe riguardare altri, non
vorrei che tu e chi ha condiviso ciò che hai detto, abbiano una minima titubanza. Ti
dico che appena mi è stato segnalato l’episodio, senza nemmeno batter ciglio,
abbiamo inviato gli atti alla disciplina, cosa che viceversa non vidi nell’episodio che
ha raccontato il Presidente, quando uno dei contendenti della discussione di cui
stiamo parlando, nella assemblea degli iscritti del 4 luglio da seduto disse delle
parole pesantissime contro il Consiglio dell’Ordine; gli atti non vennero inviati alla
disciplina. Ciò per dirti che nulla è scontato! E se stavolta siamo stati tempestivi, va
riconosciuto. Nel rispetto dei colleghi iscritti non ho mai parteggiato per qualcuno,
mai! Quelli che sono i compiti istituzionali, li ho sempre portati a compimento. Ti
sembrerà strano ma che l’Avvocato (omissis) abbia dei contatti attualmente politici
con vertici istituzionali è un dato risaputo da tutti, è stato ad esempio anche ricevuto
ed ha discusso di politica con il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Roma, l’Avvocato Mauro Vaglio, che forse a differenza tua ritiene l’Avvocato
(omissis) come tanti altri, un soggetto con cui interloquire di politica! L’Avvocato
(omissis) ha pure interloquito con il Presidente di Cassa Forense. Di cosa ti
sorprendi? Converrai con me che non sono un garantista a corrente alternata.
Quando ci sono dei fatti, da penalista sono un garantista sempre e, quindi, ritengo
che anche in questo caso gli atteggiamenti vanno stigmatizzati sicuramente e puniti
se provati, ma questo spetta al Consiglio di Disciplina, quindi non ho timore e né
imbarazzo di genere rispetto a quello che è stato riferito in quest’aula e di quello che
vedo quotidianamente sui social. Ritornando al concetto di vita privata mi pongo
anche altri problemi, come mai nulla è stato obbiettato quando una iscritta a questo
Ordine, su una foto che ritraeva il Presidente del Consiglio dell’Ordine, su una pagina
di un altro Consigliere dell’Ordine, definiva quei visi “facce di cacca”! Non lo avete
notato? Questo è un fatto che non mi pare tu e gli altri abbiano affatto stigmatizzato!
Come mai? La verità è che né il Consigliere Scarpa, né l’ufficio di presidenza tende
ad alimentare ma semmai ad indirizzare verso l’unico giudice oggi competente che è
il CCD. Caro Consigliere Sorge, non intendevo certamente tacere alcuna notizia, ma
tu ritieni che laddove ci sia una situazione di disdoro sia opportuno moltiplicare e
riprodurre su ogni pagina l’offesa, ovvero agire nelle opportune sedi? Di questa foto
di cui parlavo dove c’era scritto “Vedo in questa foto solo facce di cacca” in una
pagina di un Consigliere che siede in questo Consiglio, io, piuttosto che far
rimbalzare la notizia, etc., ho chiesto l’immediata cancellazione. L’unica cosa, e
questo l’ho ripetuto sempre nei precedenti Consigli, lo ripeto anche oggi, tanto si
verificherà anche in seguito, laddove riportiamo conversazioni dei social, bene
sarebbe riportare l’intera conversazione dei soggetti partecipanti, perché in quei post
di (omissis)ci sono anche dei like di Presidenti degli Ordini di altre parti di Italia. La
questione generale sulla deontologia è invece interessante se posta con le giuste
modalità e toni. Ma non basterebbe un solo Consiglio e dovremmo coinvolgere
anche i Consigli distrettuali di disciplina. Sarebbe l’occasione per un convegno
veramente franco sull’argomento della deontologia, relatore sarà chi meriterà di
essere relatore e non impaludato rispetto a concetti che vanno rivisti, alla luce
dell’evoluzione che stanno avendo i mezzi di comunicazione. Laddove riteniamo che
l’art. 2 vada confermato nel concetto della vita privata, allora ritengo che
trasmetteremo da qui a breve al Consiglio Distrettuale di disciplina almeno 11 mila
esposti nei confronti degli Avvocati.
Avv. Giuseppe Scarpa – Consigliere tesoriere al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli – Nuova Avvocatura Democratica

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