“ME, WE!”
“Give us a poem!!!” Gli gridò uno studente in platea.
Ora, la poesia più breve del mondo si narra avesse solo tre parole, si intitolava “microbi” e recita: “Adamo ne aveva”.
Alì ci pensò un attimo, poi saltò sù e brandendo il pugno chiuso, esclamo: “Io, Noi!”
Quel maledetto genio era riuscito a scrivere la poesia più bella di tutte, con due sole parole. Una poesia che parla di esaltazione dell’io, ma all’interno del noi. Esatto, perché ci vuole un immenso io, per godere nel creare un noi, un noi che sappia annullare l’ego, fonderlo in una collettività. Perché quando l’ego annulla l’io, quando si è troppo miseri, infelici, insoddisfatti, per provare gioia nel fondersi nel noi, allora non c’è speranza, né redenzione. Allora l’individuo diventa CESSAGIO, pura sofferenza, cieca voglia di riscatto. Allora l’io muore.
NAD non è per tutti. In NAD ci sono fortissime personalità, che trovano la propria forza nella costruzione del noi. Non c’è posto per l’io in NAD, esiste solo “noi”. Perchè si possa accettare la nostra spietatezza, perché ci si possa annullare, fino al punto da mettere da parte io ed ego, occorre una grande gioia interiore. Occorre essere felici, felici del proprio lavoro, del proprio compagno di vita, dei propri figli, del proprio impegno intellettuale.
In altri termini, la durissima opera di fusione dell’io nel NOI, rende NAD un posto inadatto ai CESSAGI, un ambiente inospitale per i frustrati e per i falliti, un luogo in cui, chi cerca di far sopravanzare l’io, per necessità di sopperire all’infelicità, finisce ben presto per rimanere soffocato dalla nostra comunità.
Allora scappano, allora si convertono, ma in realtà è da se stessi che scappano. E’ ai propri fallimenti che cercano di opporre un riscatto, è dall’infelicità che li tormenta che provano a sfuggire.
NAD no, NAD è così: onesta, brutale, triviale a volte, ma combattiva, libera, felice, esaltata dall’essere sempre, sempre, sempre, un grande NOI.
#AvantiNAD
#nonabbiamoalternative
Avv. Salvatore Lucignano