Il bando per il Corso di preparazione per l’accesso alla professione forense 2017 organizzato dalla Fondazione Scuola Forense Alto Tirreno ha riservato l’esenzione al pagamento di Euro 460,00 per l’iscrizione ai soli cittadini extracomunitari.
Senza scomodare il buon Lutero per il mercato delle indulgenze, dobbiamo constatare che le istituzioni forensi toscane tese nel politicamente corretto a fornire la loro migliore immagine hanno concordato di sollevare i futuri avvocati extracomunitari dal pagamento della quota di iscrizione alla Suola Forense.
Del resto cosa c’è di meglio che fare i buoni con l’elemosina altrui.
Perché, pur capaci di auto-deliberarsi indennità per 90.000.00 Euro con i soldi dei colleghi, mostrano una così grande, profonda compassione per le difficoltà di accedere all’avvocatura dei più sfortunati futuri avvocati extracomunitari, che veramente mette in ombra, quali peccati veniali, quelle punte di sincero opportunismo. Anche loro sentono il dovere di sacrificare il diritto degli altri sull’altare del politicamente corretto.
Che fa il nesci, Eccellenza? O non l’ha letto? Ah, intendo: il suo cervel, Dio lo riposi, in tutt’altre faccende affaccendato, in questa roba è morto e sotterrato.
Già la meritocrazia, l’uguaglianza sostanziale, l’art. 53 della Costituzione sulla capacità contributiva, che avrebbero potuto essere il faro per adottare un bando basato su requisiti di reddito o merito, o ad una formulazione combinata di reddito e merito, su tutto questo si passa come rulli compressori.
Solo un monarca assoluto si può permettere questa bizzarra benevolenza ed è proprio dimenticando il diritto che le istituzioni forensi mostrano di essere prone, non solo alla politica, ma alla sua peggiore espressione: l’immagine della politica. Buoni, non possiamo altro che dire buoni e bravi, anche se potremmo affermare che invece di preoccuparsi degli avvocati neri, potrebbero meglio evitare di far diventare neri gli avvocati o peggio ancora di tutti gli altri colori.