Avvocato di Strada Onlus, “lo studio legale più grande d’Italia, ma anche quello che fattura meno” (cit. da Perdo i diritti per strada, di M. Perrotta).
Con ormai 43 sedi dislocate in tutta Italia, Avvocato di Strada riunisce professionisti del diritto che, ognuno secondo le proprie specifiche competenze, prestano attività di volontariato in favore dei senza fissa dimora.
Il progetto nasce a Bologna, alla fine del 2000, e si consolida con la creazione della attuale Onlus, nel 2007. L’obiettivo fondamentale è quello di tutelare i diritti delle persone senza dimora (unica categoria a cui può rivolgersi il volontario, come specifica lo Statuto), per favorirne il ritorno ad una vita sociale, lavorativa e di relazione.
L’Avvocato che collabora con AdS svolge volontariato puro, in quanto non viene retribuito né dal suo assistito, né tantomeno dalla associazione. L’Avvocato di Strada (ad oggi, circa 750) decide di dedicare qualche ora del proprio tempo professionale (sicuramente preziosa, in quanto sottratta alla propria attività di libero professionista che emette parcella…) proprio a coloro che neanche possono accedere al patrocinio a spese dello Stato.
Quando una persona non ha una residenza anagrafica, infatti, non può scegliere il suo difensore dalle liste, perché non può esibire una carta d’identità, o l’ulteriore documentazione richiesta per la tracciatura dell’Agenzia delle Entrate. I volontari di AdS, quindi, lavorano allo sportello esattamente come farebbero nel loro Studio legale privato, ma non ricevono in cambio alcun tipo di onorario e coprono le eventuali spese vive (anche solo di posta …) con i fondi della Onlus (donazioni di privati o di enti che condividono il progetto, 5 per mille).
Nei casi in cui l’assistito può, invece, attivare il patrocinio a spese dello Stato (perché è, ad esempio, residente in una via fittizia, al di là della effettiva ubicazione fisica quotidiana, che in nulla lo distingue dal senza fissa dimora), è comunque previsto che gli onorari liquidati vengano versati dal legale alla Onlus. Anche questa è una fonte di autofinanziamento.
Agli sportelli accedono, indifferentemente, cittadini italiani o stranieri. Le problematiche affrontate vanno dal diritto civile e di famiglia, al diritto penale, al diritto del lavoro e diritto dei migranti. Il tema più caro è la registrazione anagrafica dell’assistito presso le vie fittizie o i dormitori (www.avvocatodistrada.it).
Gli Avvocati volontari coprono, a turno, gli appuntamenti settimanali, garantiti in ogni sede, e offrono una prima consulenza di orientamento. L’accesso è libero, con fila fisica. Non è previsto un sistema di appuntamenti. Gli Avvocati di Strada sono disponibili a ricevere mandato, per questioni giudiziali, ovvero si occupano dello stragiudiziale, mediando, spesso, con Enti o Autorità.
Il “sistema sportello” risponde, strettamente, alle esigenze di chi vive in strada, persona occupata, innanzitutto, in attività di stretta sopravvivenza (nutrirsi, ottenere un ricovero per la notte, accedere ai sistemi emergenziali per garantirsi un minimo di igiene e di cure mediche). Se gli sportelli sono sempre aperti, in giorni ed orari prestabiliti, chi lo necessita può organizzare il suo accesso senza filtri formali, e senza pretese di progettazione, che certo in questa fase della vita gli sono sconosciute.
Parliamo di numeri: il nostro sito (tradotto in quattro lingue: italiano, francese, spagnolo e tedesco) è consultato da una media di circa 200 visitatori giornalieri, per un totale di circa 400 pagine aperte al giorno.
Diventare Avvocato di Strada è semplicissimo, in quanto non è richiesto al legale niente di più di quanto già la professione impone: spendere la propria parola affinchè al proprio Cliente sia garantita giustizia.