NAD è un’associazione radicale. Il tratto essenziale del nostro agire è il riconoscimento della radicalità, come requisito indispensabile per portare avanti i nostri obiettivi, che mirano ad una vera rifondazione dell’Ordine Forense. La radicalità è un elemento che oggi sembra alieno alla cultura dominante all’interno della classe forense. La correlazione tra malcontento e radicalismo è umiliante, perché un uomo non dovrebbe mobilitarsi ed essere pronto a rischiare solo se sta male, ma al contrario, anche se sta bene, dovrebbe essere pronto a ragionare di come osteggiare il male.
Livorno è una città in cui l’Ordine Forense non vive una situazione dissimile da quella di buona parte dell’avvocatura italiana. Assente l’attività associativa “critica”, scarsa persino quella istituzionalizzata, un COA oggetto di molte tensioni, dimissioni, scossoni, in parte provocati anche dall’attività rivoluzionaria di NAD in loco, una distanza grande tra colleghi e politica forense.
Abbiamo cominciato a pensare di poter entrare in sintonia con l’avvocatura livornese grazie ad una nostra infaticabile dirigente, la collega Celeste Vichi, che ha lottato per mesi per coinvolgere colleghi livornesi nel progetto NAD. Mesi fa abbiamo tenuto in città un bellissimo convegno sulla “trasparenza nelle istituzioni”, poi anche a Livorno è partita la raccolta delle firme, per ottenere un’assemblea degli iscritti che si pronunciasse sui minimi contributivi slegati dal reddito.
Tutto però sembrava procedere con sfibrante lentezza. La voglia di combattere, il coraggio di esporsi, sembrano appartenere a pochi. La gran parte dei colleghi “non vuole guai”, “ha da perdere”, “tiene famiglia”. Discorsi già ascoltati mille volte, ferite aperte, su cui ogni scrollata di spalle getta sale. Noi di NAD sappiamo come ci si sente nel mettere in gioco tanto, mentre chi si lamenta non si sposta di un millimetro.
Eppure, piano piano, a Celeste si sono uniti i colleghi Carlo, Elisabetta e poi, pian piano, altri… magari “decorosissimi”, magari con un passato istituzionale, che però riconoscevano in NAD quella speranza di cambiamento di cui l’avvocatura italiana sembra avere un bisogno disperato.
Infine i colleghi livornesi, con estrema fatica, ci hanno comunicato di essere giunti ad un numero sufficiente ad inaugurare una sezione in loco. Per noi di NAD la sezione locale non è un referente abbandonato a se stesso, tanto per far numero, bensì un avamposto di azione radicale. Seguiamo il lavoro dei nostri colleghi con affetto e speranza, perché sappiamo che un’avvocatura riformata e riqualificata non può prescindere da una dimensione nazionale dei nostri sforzi.
Benvenuta Livorno, ti abbiamo aspettata, ti abbiamo spronata ed oggi speriamo di averti finalmente trovata.
Il segretario nazionale