” E’ fresco ? ” chiese con fare distratto, mentre sbocconcellava un panino alla senape tibetana.

Il commesso lo guardo’ come se fosse un alieno .

E probabilmente lo era.

” Certo che fresco. Il nostro Tempo e’ sempre freschissimo. Lo preleviamo dalle migliori vite sprecate e lo impacchettiamo per la gioia del consumatore “

” Hmmm allora me ne dia tre minuti, me lo affetti, lo usero’ piu’ tardi.”

” Faccia attenzione. Se non lo usa al momento giusto potrebbe essere stato inutile acquistarlo”

Benche’ avesse adottato l’isolamento acustico selettivo quella frase lo colpi.

” Molto saggio. Come ha fatto a capirlo ? “

Non credeva alle sue parole.

Aveva iniziato una conversazione.

Nel Tempio del non Tempo.

Nell’interstizio del Mai ed alla Porta del Sempre

Dove ogni parola valeva meno di zero, se non accompagnata da un idoneo scontrino fiscale .

E Lui non ricordava dinavere ancora uno scontrino fiscale.

Il commesso rimase piu’ sorpreso di Lui da quell’ulteriore brandello di conversazione.

” Beh, ho un vecchio orologio fermo che segna l’ora sbaglaiata per 23 ore e 59 minuti al giorno. Ma in quell’unico minuto e’ assolutamente perfetto. Significa che nell’attimo giusto tutto ha un senso.”

Senza aggiungere altro guardo il suo orologio.

Poi si ricordo’ di non averne uno.

Il Commesso gli offri un sorriso.

Senza uno scontrino.