Tribunale di Napoli, Sezione IV Penale – G.M. D.ssa Rossella TAMMARO – dicembre 2014
La sentenza in questione è degna di nota, in quanto cristallizza, facendole proprie, le ragioni dell’imputato,
soggetto detenuto in detenzione domiciliare con autorizzazione giornaliera ad allontanarsi dal domicilio.
In particolare, come può evincersi dalle motivazioni della sentenza, a fine dell’udienza di conclusioni e discussione,
il Giudice Monocratico, sulla scorsa dell’emersione dibattimentale della realtà processuale,
corroborata dalla documentazioni difensive prodotte al Tribunale(il provvedimento del Magistrato di Sorveglianza di Pescara,
e, successivamente in ordine temporale, analogo provvedimento del Magistrato di Sorveglianza di Napoli),
e dall’esame dell’imputato, avvalora la tesi difensiva, facendola propria nelle motivazioni assolutorie.
Nel caso specifico, il Giudice, partendo dal provvedimento di altro Magistrato,
che statuiva espressamente l’autorizzazione al detenuto domiciliare ad allontanarsi dal luogo di restrizione,
senza neppure previamente informare la P.G. tenuta al controllo di permanenza,
al fine di dedicarsi quotidianamente, per ore 1,30, dalle ore 10.30 alle 12,00, alle “elementari ed ordinarie”esigenze di vita,
conferma la statuizione dell’assenza di reato, seppur contestato dalla P.G. e sostenuto in giudizio dalla Pubblica Accusa,
(con richiesta di condanna ad anni uno e mesi di di reclusione e misura cautelare restrittiva), a maggior ragione perchè “il fatto non sussiste”.
Si badi che, ratio della pronunzia assolutoria ” perchè il fatto non sussiste”, è altresì, per il caso di specie,
l’ulteriore autorizzazione preventiva del Magistrato di Sorveglianza,
ad allontanarsi dal domicilio di restrizione, pre-concessa all’imputato detenuto domiciliare,
ma previo avviso telefonico alla P.G. incaricata della sorveglianza,
per attendere ad esigenze straordinarie ed urgenti.
Purtuttavia, il Giudice, nonostante la forte argomentazione dell’insussistenza del reato contestato,
ed alla emersione dibattimentale dell’insussistenza del fatto, per come contestato,
ed alle richieste finali promosse dalla Pubblica Accusa e a quelle, contrapposte, dalla difesa dell’imputato,
accoglieva in toto la tesi difensiva, ma emetteva sentenza assolutoria ex art. 530 capoverso c.p.p.
iv-gm-na-tammaro-2014-assoluzione-530-c-p-p-dal-reato-di-evasione-ex-art-385c-p-e-47-ter-co-8-o-p