Debole, scolastico, anche un po’ didascalico.
Questo il commento su ILDUBBIO di oggi a firma del Faraone sulla vicenda “prescrizione”.
Un colpo al cerchio ed uno alla botte, per non scontentare nessuno: tattiche difensive dilatorie non esistono (capito, Sica?) e neppure le impugnazioni possono mai essere ritenute tali (senti, Travaglio), ma la vera questione, in fondo, non è la prescrizione ma la durata del processo che deve essere ottimizzata con forti investimenti.
E poi? E poi nulla!
L’istituto della prescrizione è coerente – lo dice lui, mica io – con il patto sociale fondante la nostra ancora giovane repubblica (quel pezzetto di carta, sempre lo stesso, con su scritto “Costituzione della Repubblica Italiana”) e segna il limite (uno dei limiti) nei rapporti tra il potere statuale ed il cittadino / imputato (sta storia dei limiti l’avevo già sentita).
Gli operatori del diritto (magistrati ed avvocati, lo scrive sempre lui) devono porsi a salvaguardia del patto sociale, così come incarnato dalla Costituzione, sempre lei.
E quindi? Quindi, nulla.
Cosa faranno gli avvocati per difendere la costituzione, per impedire che si violino i limiti che essa pone a tutela del cittadino dallo strapotere dello stato?
Se bisogna impedire che possa bastare un tratto di penna (continuo a saccheggiare il suo pezzo) a modificare unilateralmente l’equilibrio – tra gli interessi diversi e le visioni del mondo distanti – sotteso alla nostra legge fondamentale, allora gli avvocati dovranno fare qualcosa, intervenire in maniera concreta a difesa di quel contratto sociale.
Anzi, dovrà essere l’avvocatura – intesa come categoria e come istituzioni rappresentative della stessa – ad intervenire, per fermare lo scempio della costituzione.
No, non esageriamo. Il ministro stia tranquillo, l’avvocatura istituzionale ed istituzionalizzata non farà assolutamente nulla.
Al massimo, si agiterà un po’ ma senza troppo scomporsi, senza sgualcire il completo grigio e, sempre con grande decoro, proseguirà imperterrita per la sua strada verso la costituzionalizzazione del CNF.
Quella si che è davvero importante!