Mi perdonerà – spero – il Consigliere Rossi, se estrapolo un passaggio da un suo post.
In cambio dell’auspicato perdono, gli garantisco che in questo mio post non dirò neppure una parola contro di lui.
Mi interessa, però, il concetto di rappresentanza istituzionale e politica, che il candidato Presidente ritiene essere propria dei COA.
La posizione di NAD sul punto è nota e non è MAI cambiata, sin dalla sua costituzione.
Il Consiglio dell’Ordine è geneticamente responsabile della tenuta dell’Albo ed è, dunque, deputato a valutare che gli iscritti abbiano i requisiti per la permanenza al suo interno.
Questo ruolo eminentemente amministrativo dovrebbe essere inconciliabile, ad avviso dei fondatori di Nuova Avvocatura Democratica, con un ruolo politico e, quindi, di parte.
Un Consigliere che interpretasse il ruolo in funzione del proprio sistema valoriale e non in maniera asetticamente istituzionale, si porrebbe nella deprecabile condizione di essere contemporaneamente giocatore ed arbitro, dovendo / potendo valutare della permanenza in albo degli avversari politici.
La nostra posizione non è mutata. Il Consiglio dell’Ordine – e ciascun Consigliere – “rappresentano” tutti i colleghi o, meglio, non rappresentano nessuno di essi ed il loro compito è, essenzialmente, quello di far le pulci agli avvocati a tutela anche dei cittadini.
Al sistema ordinistico è demandata, in questa visione, una “tutela” della funzione – e non della categoria – come strumento di tutela dei diritti della cittadinanza
La rappresentanza politica e la politica sindacale, che come detto sono la manifestazione di un sistema valoriale, dovrebbero essere rimesse alle associazioni e, de iure condendo, ad un parlamento della categoria, eletto con voto capitario.
L’interpretazione del Consigliere Rossi – membro anche dell’Ufficio di Coordinamento di OCF – e quella di NAD mi sembrano, pur nella loro profonda diversità, parimenti chiare.
Meno chiare sono le posizioni intermedie, a tal punto fluide, che con gran disinvoltura transitano da un estremo all’altro.
Forse, la campagna elettorale per il rinnovo del COA di Napoli farà chiarezza anche su questo