Carissimo Allievo,
no, non ti ho raccontato favole…
quando frequentavi i miei corsi di diritto civile, alla Federico II, seduto in quelle grandi e splendide aule, oltre a parlarti del contratto con se stesso, ho sempre cercato di trasmetterti la passione per la libera professione. Ti ho illustrato in punta di piedi quanto importante fosse la figura insostituibile dell’Avvocato nella società e quanta responsabilità avesse nell’esercitare questa funzione a tutela dei diritti di dei suoi clienti, a volte anche della stessa vita dei suoi clienti.
Ho cercato di inculcare in te il rispetto verso i tuoi futuri colleghi, ti ho suggerito che le cause si vincono nel rispetto delle procedure e non con meschini e ignobili sotterfugi o strizzando l’occhio alla corruzione, anche se dovessi trovarti senza soldi…
Ti ho detto che l’Avvocato è la sentinella della Costituzione e soprattutto ti garantito che la professione forense è libera!
Anche se con volti diversi, in questi giorni, in molte occasioni, ti ho incontrato nelle aule, stavolta di Tribunale e il tuo sguardo era diverso da quello di qualche anno fa… il tuo sguardo è uno sguardo deluso.
Ti sei avvicinato e mi hai detto che ti ho raccontato delle “favole”, che la realtà è un’altra.
Che di libero questa Professione non ha nulla! Ti senti ingabbiato, legato, vessato da troppe “estorsioni”, sì le hai chiamate estorsioni, perché subordinare l’esercizio della professione alla stipula di un’assicurazione per gli infortuni è un’estorsione, legare l’esercizio della professione all’iscrizione alla cassa è un’estorsione, e se poi quei contributi sono addirittura slegati dal reddito è una rapina.
Mi hai accusata di aver perso tempo ad inculcarti la deontologia forense, il rispetto del cliente e ad averti redarguito sulla possibilità finanche di venderti casa, nel caso di errori professionali, quando invece c’è un obbligo che viene dall’alto, ossequioso di ben altre dinamiche, che ti impone un’assicurazione per la responsabilità, che devi esibire al tuo cliente unitamente al preventivo, dandogli adito a dubitare finanche della tua professionalità… hai riso raccontandomi che ti stavi informando in merito all’installazione del posse e che ti sentivi sempre più commerciante e sempre meno “libero” Professionista. I tuoi occhi si sono inumiditi quando mi hai detto che forse questa non era la professione giusta perché non ce la fai a pagare tutto, tasse, Cassa, fitto studio e mutuo casa, e spese che si moltiplicano giorno dopo giorno… e poi con rossore sulle guance mi hai detto che se continua così … è meglio cancellarsi, perché non sei all’altezza.
No, Amico mio, Ti sbagli, non ti ho raccontato nessuna favola.
L’Avvocato è un Libero Professionista davvero!
È vero che ci stanno ingabbiando, è vero che ci stanno mettendo in ginocchio togliendoci Dignità e Libertà, è vero che “dall’alto” altri colleghi stanno usando l’Avvocatura a proprio uso e consumo… ma è anche vero che questo non possiamo e non dobbiamo più permetterlo!
Vogliono convincerti che sei tu il problema, che tu non sei capace, NON CI CREDERE!
Il problema è chi si serve degli Avvocati, non tu!
Hai ragione però una mancanza da parte mia c’è stata, non ti ho addestrato a combattere anche per te e per i tuoi diritti di Professionista!
Mio carissimo allievo, o meglio, mio carissimo Collega, non mollare e combatti! Combatti per te, per me, per l’Avvocatura, per quel Professionista Libero di cui ti sei innamorato. Non lasciare che continuino a mortificarti, reagisci adesso.
Non lasciarti vivere dagli altri e non aver paura di urlare la tua Libertà.