Illustre Presidente, illustri consiglieri, care colleghe e colleghi,
siamo stati oggi convocati in assemblea per approvare il bilancio consuntivo 2017 ed il bilancio preventivo per l’anno 2018.
Orbene, il mio intervento non consisterà nell’illustrare sotto un profilo meramente contabile quelli che sono i numeri riportati nel documento messo a Vostra disposizione; ritengo di averlo già svolto nella relazione allegata al bilancio. Piuttosto tenderò a rappresentare quelle che sono le ragioni politiche e tecnico-istituzionali che hanno determinato alcune scelte, compatibili con la breve durata dell’attuale Consiglio in carica.
Personalmente, sono stato chiamato a ricoprire il delicato ruolo di tesoriere del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli solo nel mese di novembre dell’anno 2017, subentrando al precedente Tesoriere, Avv. Deosdedio Litterio, che sentitamente ringrazio per avermi sostenuto e coadiuvato nel passaggio di consegne, nonostante non ricopra più alcun ruolo istituzionale nell’attuale compagine consiliare.
In altre parole redigere il bilancio consuntivo ha significato assumersi la responsabilità di rendicontare in merito ad una gestione patrimoniale che è attribuibile quasi esclusivamente al precedente Consiglio: si è trattato quindi di prendere atto della esistenza dei giustificativi delle spese e di procedere con i pagamenti di impegni già assunti da altri. Piuttosto è il preventivo 2018 ad impegnare questo Consiglio, rispetto agli importi appostati nelle singole voci di bilancio.
Il preventivo 2018 porta dunque con sé l’impronta politico-contabile di questo Consiglio nella gestione di denaro che appartiene a tutti noi. Nel redigerlo ho prestato, nei limiti del possibile, molta attenzione alle risorse disponibili, compatibilmente con scelte che siano anche economicamente corrette, senza mai dimenticare le indicazioni del nostro Presidente, di tutti i consiglieri e dei colleghi con cui – tra una udienza ed un’altra, tra un adempimento ed un altro- quotidianamente mi confronto. Colgo questa occasione per rivolgere a ciascuno i miei ringraziamenti. Non di meno, ho prestato ascolto alle indicazioni dei dipendenti del nostro Consiglio, impegnati in prima linea per far funzionare al meglio la macchina amministrativa. Anche a loro ed allo spirito di servizio e di costante abnegazione dimostratami, rivolgo il mio grazie.
E’ altresì evidente, e non sfuggirà ai più attenti, che questo Consiglio rimarrà in carica solo fino alla fine del dicembre 2018. Pertanto, se qualcuno ritiene che nel preventivo 2018 si sarebbero dovute fare scelte di bilancio più drastiche, che segnassero maggiore discontinuità rispetto al passato, a loro rispondo che anche io avrei voluto procedere in tal senso, se solo l’attuale consiliatura non fosse caratterizzata dalla provvisorietà gestionale dovuta alla sua breve durata.
Possiamo dire che lo spirito di responsabilità e la tecnica contabile per procedere in maniera “rivoluzionaria” richiedono un periodo sicuramente superiore rispetto ai poco più dei dodici mesi dell’attuale gestione. In definitiva, solo un mandato più duraturo avrebbe consentito di effettuare un cambiamento radicale di rotta, programmandola negli anni.
Questo Consiglio ha dovuto far fronte alla trasmigrazione di circa 2000 colleghi nell’albo degli avvocati tenuto dal neo Consiglio dell’Ordine di Napoli Nord, con evidente riduzione di entrate per le nostre casse, per circa 300.000,00 euro. Eppure, a costi fissi invariati, è stato possibile mantenere un quadro di equilibrio, pur con minori entrate.
Questo Consiglio ha voluto seriamente dedicarsi al recupero delle morosità dei colleghi, ovvero alla riscossione delle quote pregresse di iscrizione all’albo. Anche se questa attività, per chi spasmodicamente ricerca il consenso è controproducente, questo Consiglio ha ritenuto di procedere ugualmente, secondo regole di buona amministrazione e correttezza. Non si può infatti rimanere ricattati nella ricerca ossessiva del consenso. Non bisogna dimenticare che siamo prima di tutto avvocati, che hanno avuto l’onore di rappresentare i colleghi nelle istituzioni, e per quanto questo periodo possa esser breve o lungo, il nostro obbiettivo rimane quello di svolgere al meglio la nostra funzione. Non si può dimenticare che siamo stati chiamati a ricoprire incarichi istituzionali le cui responsabilità di rappresentanza non possono essere legate a questioni di “attaccamento alle poltrone”. Quando si governa si devono anche effettuare scelte impopolari, laddove siano dettate nell’interesse della istituzione che si rappresenta.
Ancora, sotto il profilo tecnico-operativo si è proceduto, al fine di tenere sotto controllo la spesa, alla redazione di un report trimestrale, in modo tale da monitorare in tempo reale gli andamenti di gestione, evitando eventuali anomalie che avrebbero potuto verificarsi nel corso della stessa. Inoltre, pur mantenendo in vita i preesistenti contratti, precedentemente sottoscritti con tutti gli storici fornitori di beni e servizi del Consiglio dell’Ordine, mi sono personalmente attivato affinché i costi di mantenimento degli stessi fossero significativamente ridotti, ottenendo al momento, da alcune controparti, una riduzione degli importi dovuti dal Consiglio.
Proprio parlando del Consiglio, non si può tacere l’impegno del Consigliere Segretario che, grazie alle sue scelte, tendenti ad una sempre maggiore informatizzazione dei servizi e della gestione dell’ente, ha contribuito e contribuisce ad una riduzione dei suoi costi.
Mi piace anche ricordare un episodio che ha visto coinvolto il Presidente, che in occasione del primo viaggio istituzionale che ci ha visti impegnati, ha aderito immediatamente alla proposta di una linea che mostrasse sobrietà, accettando senza riserve di viaggiare in treno in seconda classe e non in prima, come si era soliti fare in passato.
Ulteriore elemento da non sottovalutare è che l’attuale Consiglio è riuscito a mantenere invariata la quota di iscrizione all’ albo, nonostante il fatto che una buona parte della stessa serva al mantenimento di enti ed organismi extraconsiliari. Su questi ultimi in futuro si dovrà intervenire, sia politicamente che statutariamente, per chiarirne una volta per tutte il rapporto con il Consiglio, nonché la loro natura e le logiche sottese alla loro gestione. Circa il 40% della quota versata da noi avvocati infatti, viene in parte rigirata nelle casse del Consiglio Nazionale Forense (CNF), dell’Organismo Congressuale Forense (OCF) e del Consiglio degli Ordini Forensi d’Europa (CCBE) e in parte utilizzata per il funzionamento del Consiglio Distrettuale di Disciplina di Napoli.
Nonostante tutto riusciamo anche a fare fronte, nei limiti del possibile, alle richieste di contributi di solidarietà che ci giungono dai colleghi in difficoltà. Colleghi che vedendo rigettate le loro richieste dalla Cassa Forense, si rivolgono in seconda istanza al Consiglio dell’Ordine, pur consapevoli che l’Ente preposto a riconoscere loro la assistenza richiesta è la Cassa Forense. Purtroppo non riusciamo a far fronte a tutte le richieste che ci giungono: l’esiguità delle nostre risorse non ci permette di venire incontro a tutti e pertanto cerchiamo di dare priorità alle situazioni di maggiore gravità e criticità, per quei colleghi le cui condizioni familiari ce lo impongano. Tutto quello che riusciamo a fare, per sopperire alle mancanze delle istituzioni preposte, consiste nel destinare poste di bilancio per venire incontro anche a queste problematiche.
A questo punto dell’esposizione consentitemi una metafora: è come se fossimo entrati in un appartamento già abitato, in cui si dovevano effettuare lavori di ammodernamento e ristrutturazione, senza però che fosse possibile abbandonarlo. Pertanto, non si potevano iniziare i lavori contemporaneamente in tutti gli ambienti, potendosi solo procedere progressivamente, per ciascuna stanza. Sarebbe stata cosa ben diversa il poter effettuare i lavori in una casa disabitata, dove sarebbe stato molto più facile operare, in libertà e senza vincoli di sorta.
Concludo il mio intervento rivolgendo un ringraziamento particolare al Dott. Mario Libertino e al Dott. Carlo Galloppi, che con la loro umanità e competenza tecnica mi sono stati sempre vicini in questi mesi di consiliatura, sopportando con pazienza e spirito di abnegazione le mie richieste di chiarimento e supporto, finalizzate alla corretta gestione dell’ente di cui la redazione del bilancio è la sua conclusione naturale.
Napoli, 27 aprile 2018
Avv. Giuseppe Scarpa