C’è un solo modo per insegnare ai colleghi la cultura dell’inclusione democratica: praticarla. Qualche giorno fa, a Napoli, un candidato al Consiglio dell’Ordine ascrivibile alla “quota” di Francesco Caia, inserito nella lista del Presidente Armando Rossi (si, perché Caia, pur non volendo che Armando sia Presidente dell’Ordine ha inserito i propri candidati nella sua lista, una cosa in stile Marcuccio e il Marchese del Grillo, con il giovane amante della sua amante che si spoglia in camera della figlia e va a fare l’amore in camera della madre… vall a capì… cit.), ha detto che “le sole assemblee che contano sono quelle in cui si vota”.
La cosa non mi ha sorpreso. Al Congresso Nazionale dell’UIF, a Napoli, nel 2016, ho ascoltato Francesco Caia dire che “abbiamo fatto tante assemblee… sono inutili, non si è deciso mai niente…” Ebbene, noi il 4 e il 14 luglio, a Napoli e Nola, abbiamo deciso, altro che se abbiamo deciso.
Abbiamo deciso che i contributi previdenziali degli avvocati napoletani e nolani devono essere proporzionali al reddito e che i minimi slegati dal reddito vanno aboliti.
I colleghi possono stare certi che NAD farà valere quelle decisioni e che le faremo valere anche quando verranno assunte a Reggio Calabria, a Livorno, a Potenza e in tutti i Fori in cui le faremo assumere. I colleghi CONTANO, VOI CONTATE, voi non siete inferiori con il solo ruolo di confermare il padrone nel suo posticino di potere, voi siete avvocati, siete VOI i padroni delle istituzioni forensi e NAD vi farà vedere come gli avvocati possano essere serviti dalle istituzioni forensi, piuttosto che esserne schiavi.
Del resto io sono iscritto all’ordine di Napoli da qualche annetto e ricordo molto bene cosa erano state le “assemblee” a Napoli, prima del trionfo di NAD del 4 luglio 2017 (ricordo che abbiamo vinto al fotofinish… 152 a 2… una vittoria sofferta, all’ultimo minuto). Ricordo che nel 2014 l’avvocatura di base raccolse le firme necessarie a far pronunciare il Foro su questioni scomode per i padroni, per quell’avvocatura snob e con la “evve” moscia che Francesco Caia crede rappresenti l’avvocatura napoletana oggi. I “cari inferiori” (cit. capite chi), furono letteralmente MASSACRATI, spazzati via, nella primavera del 2014, da un’istituzione che mosse le proprie genti, in difesa della voce del padrone. Certo… NAD è un’altra cosa. Noi siamo militanti e militarizzati, siamo una macchina da guerra, vinciamo ovunque, distruggiamo i nemici dell’avvocatura, portiamo ai colleghi risultati, perché i colleghi devono sapere che noi siamo garanzia di risultato. Pure… nel 2014 qualcuno, dalle mie parti, si illuse che di assemblee straordinarie non se ne sarebbero fatte proprio più… e tirò un sospiro di sollievo. Non avevano fatto i conti con NAD.
Il problema che hanno i miei avversari politici è che io ho una memoria d’acciaio e ricordo tutto. Quel fallimento, quella disfatta del 2014, aveva convinto un pò tutti che in un Foro grande come Napoli, l’avvocatura di base non potesse sfidare l’aristocazzia imperante nelle istituzioni. I colleghi erano scoraggiati, nessuno avrebbe mai nemmeno pensato di tentare di imporre un contenuto politico pregnante mediante il coinvolgimento diretto degli avvocati napoletani.
NAD lo ha fatto. Abbiamo sfidato la difficoltà di raccolta delle firme, abbiamo raccolto oltre 1400 firme in meno di due settimane, e altre 400 e passa le abbiamo raccolte a Nola, dove pure abbiamo vinto, lì si… sul filo di lana, ma lottando contro tutto e contro tutti, SOLI, contro tutto il resto del Foro bruniano schierato compatto contro di noi e contro i colleghi, in difesa dei minimi contributivi illegittimi e vessatori.
Ora qualcuno ci viene a dire che queste assemblee non contano. Certo, se i peggiori rappresentanti di una politica forense strafottente, padronale, arrogante, che vi snobba, che vi bolla come “inferiori” che vi ignora, vi deride, vi considera un fastidio, verranno riconfermati nelle istituzioni… quelle assemblee non conteranno.
Se invece voterete NAD, se manderete NAD nelle istituzioni, quelle assemblee in cui avete assunto le decisioni sul vostro futuro diventeranno VANGELO, le assemblee che abbiamo indetto, sui minimi contributivi, verranno indette anche su altri temi. Al fastidio di rappresentanti istituzionali che vediamo in mezzo ai colleghi solo quando si tratta di fare campagna elettorale per i propri discepoli si sostituirà un modus operandi che del vostro coinvolgimento, nelle decisioni che contano, farà la regola.
Se volete contare, se volete essere considerati colleghi e non inferiori, dovete votare i candidati di NAD, a Napoli, a Napoli nord, a Nola. Se volete inviare al Consiglio Nazionale Forense uno di voi, un avvocato che combatta per voi e non per se stesso, dovete votare NAD e consentirci di voltare pagina nell’avvocatura del distretto napoletano.
Io sono certo che lo farete.
Avv. Salvatore Lucignano
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