C’è poco di nuovo nella storia del potere. Cambiano i mezzi, diventano più sofisticati e tecnologici, ma gli aspetti umani restano più o meno identici. Disinteresse e cooptazione, complessità e mistificazione, vanno sempre di pari passo.
NAD sta cercando di offrire ai propri simpatizzanti un’opera quotidiana di orientamento, una sorta di traccia da seguire, per poter leggere, con le lenti della visione politica, quanto accade all’interno della Cosa Nostra che comanda l’avvocatura italiana.
Alcuni elementi della nostra azione sono di più veloce impatto, altri, di natura più tecnico-politica, ci metteranno tempo per essere interiorizzati, ma non per questo non vanno spiegati e illustrati.
Abbiamo spesso spiegato come in Italia le associazioni forensi siano state sostanzialmente comprate dalla Cupola. Contributi economici, coperture istituzionali, visibilità negli eventi di “tutti”, hanno consentito ai padrini, che gestiscono il potere nei consigli dell’Ordine, di avere ai propri piedi delle vere e proprie miniere di consenso a buon mercato. Bastava cooptare il singolo maggiorente dell’associazione di turno, promettergli il posto per se stesso, e l’attività/esistenza dell’associazione, nel Foro, trovava la sua vera ragione di vita.
NAD ha messo in crisi questo meccanismo. Noi abbiamo svelato i finanziamenti concessi in modo clientelare, pubblicando i documenti, abbiamo spezzato le ragioni della contiguità tra associazioni e istituzione, boicottando gli interassociativi farlocchi e denunciandone l’inutilità, abbiamo chiesto regole certe e trasparenti per chi voglia interloquire con le istituzioni.
Lo continueremo a fare. Colpiremo e affonderemo il sistema mafioso e clientelare dei crediti formativi, altra moneta di scambio tra servi e signori, pretenderemo che le associazioni in grado di interfacciarsi alle istituzioni forensi abbiano numeri ed iscritti certi e certificati e bilanci pubblici, in modo da poter illustrare ai nostri colleghi chi gli paga le sedi in Tribunale e i congressi.
NAD insisterà, laddove è presente, per dei regolamenti che impongano un’interlocuzione libera e trasparente tra associazioni ed istituzioni. Impedirà che i COA continuino ad essere i veri padroni occulti di espressioni associative costituite al solo scopo di essere la longa manus dell’istituzione. Non consentiremo più un ruolo di “dominus” dell’istituzione, perché sono le libere associazioni di avvocati a dover dettare la linea alle istituzioni e non viceversa.
Questo ovviamente ci sta provocando moltissimi nemici, anche tra le associazioni di cartapesta, che reagiscono, impazzite e scomposte, ai successi che NAD sta ottenendo e al cambio di modalità operative che sta proponendo all’avvocatura italiana. In tanti comprendono che la fine del sistema clientelare e corrotto che ha legato le associazioni alla Cupola, impedirà a moltissimi istituzionalizzati di essere cooptati nei meccanismi del potere.
NAD è il killer di questa mafia e per questo c’è chi intende fermarla, a tutti i costi, ma non ci riusciranno. NAD è viva e vivrà.
Lo studio del presente articolo darà diritto a due crediti formativi in materia non obbligatoria.
Avv. Salvatore Lucignano