I DOGMI DI LUCIGNANO IN MATERIA DI REGOLAMENTO ELETTORALE. IO SONO IL SIGNORE, VOSTRO DIO IN QUESTA MATERIA. NON AVETE ALCUN ALTRO DIO AL DI FUORI DI ME. IN QUESTO, COME IN QUASI OGNI ALTRO ASPETTO CHE RIGUARDI IL DIRITTO E LA POLITICA FORENSE, IO NON ESPRIMO PARERI, MA DOGMI, VERITA’ INOPPUGNABILI, PERCHE’ IO DI QUESTE COSE SO TUTTO E VOI NON NE SAPETE UN CAZZO.
AMEN.
http://https://www.youtube.com/watch?v=kbxtYqA6ypM
Ore 1.54. Ascolto Miles Davis, Kind of blue, mi godo il buio della notte e rifletto sugli esiti di una conversazione socialica con la mia amica Giovanna Ollà, sotto la bacheca della componente di OCF Melania Delogu. Sospeso tra riso e pianto, ribadisco a TUTTI quelli che leggono, perché tanto mi leggono TUTTI, alcuni concetti. Assumeteli come dogmi, perché non potete fare altro.
1. In Italia c’è un solo avvocato che fa politica forense che abbia la cultura necessaria per spiegare ai colleghi che cosa sia un sistema elettorale legittimo e dare all’avvocatura un tale sistema: quell’avvocato sono io;
2. L’avvocatura italiana non ha MAI svolto una SOLA elezione nella sua storia con sistemi elettorali che garantissero pluralismo e democrazia;
3. Il famigerato SOVIETICHELLUM – lo ripeto per la centesima volta – NON CONTENEVA il voto di lista. Lo ripetete da anni, con la stessa, ottusa dose di analfabetismo che vi pervade. Quel regolamento consentiva di votare TUTTI i componenti della lista, SINGOLARMENTE, barrando la LISTA e non scrivendo i singoli nomi. Quello NON è voto di lista;
4. Quello che voi, capre e parameci, chiamate “voto di lista”, è in realtà il QUOZIENTE di lista, che assegna i seggi consiliari in base alle percentuali conquistate dalle liste che si fronteggiano, attribuendo poi i seggi ai candidati più votati nelle liste, in proporzione ai seggi spettanti alla lista;
5. Non esiste un regolamento elettorale legittimo che contenga preferenze plurime, SENZA che si adotti ANCHE il quoziente di lista;
6. prevedere candidature singole, ma preferenze plurime, non vuole dire ABOLIRE LE LISTE, ma consentire liste civetta, fatte ovviamente in modo ufficioso;
7. L’assenza del quoziente di lista, combinato con la preferenza plurima, consente a liste civetta di estromettere le minoranze dai COA italiani, facendo incetta di seggi consiliari;
8. Sono l’unico avvocato italiano che debba occuparsi dei regolamenti elettorali dell’avvocatura, perché tutti gli altri avvocati italiani non hanno i mezzi per poterlo fare (l’ho dovuto ripetere, caso mai vi fosse sfuggito);
9. Senza regolamenti elettorali legittimi, che garantiscano elezioni democratiche, che consentano il pluralismo e la tutela delle minoranze, in Italia è IMPOSSIBILE che nasca l’avvocatura.
10. Vedi 1 e 8. P. S. Che Dio abbia pietà di noi.
Sudario.